LE FOCERE

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La notte di Natale a San Giovanni in Fiore vi è l’usanza, anche se oggi è meno diffusa, di accendere dei falò chiamati “Focere”, nei vari rioni del paese. Una notte di attesa e di speranza, un tratto distintivo della tradizione popolare sangiovannese e non solo. I bambini, che un tempo non troppo lontano erano meno disincantati, i giovani, ma anche adulti dei rioni si preparano anzitempo per accendere nella notte della vigilia a “focera” più grande. Per questo, diverse settimane prima, si procede alla raccolta della legna bussando porta a porta e ricevendo in offerta da ogni famiglia del rione i ciocchi da mettere ad ardere. Ma per accumulare più legna possibile, per fare grande il falò, per vincere quella che inevitabilmente si trasforma in una gara, il “capofocera” distribuisce i ruoli e si và anche nei boschi a raccoglierla. Accatastata la legna, all’imbrunire, la sera della vigilia di natale si accende il falò attorno al quale, piccoli e grandi si riscaldano combattendo i rigori dell’inverno silano e fanno festa in attesa della nascita del Bambino Gesù. La consuetudine di accendere fuochi durante la vigilia di Natale è una tradizione che si perde nella notte dei tempi, con diversi significati, sociali ma soprattutto di ordine religioso.