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La prima:  via Tavernelle, via Vaccari e via Pantano, tra le più
transitate e le più importanti strade cittadine, hanno cambiato aspetto  con
la nuova  bitumazione.
Chi ha lavorato  sulle fruite arterie ha fatto tanto e anche bene operando con
grande meticolosità e attenzione anche per sui più piccoli dettagli.
Anche la strada che porta in Sila è stata rivisitata.
Pure sui cinque dossi, seconda deliberazione, non ci sono voci fuori dal coro:
sono piaciuti ai più sia dentro che fuori la casa comunale.
Sono stati messi sulla via di comunicazione che porta dalla strada Nazionale
al popoloso rione Cona: via Vaccari.
Sono  di 3 cm e a distanza di circa 100 metri l'uno dall'altro. La scelta dei
dossi è sperimentale e se, con il passare dei mesi si rileverà una scelta utile
verrà valutata l'opportunità di utilizzarli anche in altre strade comunali.
Il perché dei dossi è presto detto: c’era chi  confondeva la strada per una
pista di Formula uno, raggiungendo  velocità assurde e pericolose per se e per
gli altri. Non sono mancati gli incidenti su quel tratto, non sono mancati i
feriti e diverse volte ci poteva scappare anche il morto.
Qualcuno all’ingresso del paese al limite di velocità dei 30 chilometri orari
in centro abitato  ha anteposto con una bomboletta il segno uno e sono  così
diventati così 130 chilometri orari:  una burla sino a un certo punto, c’è
dietro un fondo di verità.

Un  malcostume che la casa comunale petronese non tollera e non da oggi: c’è l’
isola pedonale da sei anni sulla strada principale  e ora anche i dossi, chi
supera i 50 chilometri orari rischia grosso, nella speranza che fungano da
deterrente per chi usa gli spazi pubblici  in modo improprio, non capendo che
la propria libertà finisce laddove inizia quella degli altri, dei bambini,
degli anziani, di chi ha il diritto di muoversi senza rischiare l’incolumità.

Enzo Bubbo