Comunicati Stampa - Comune di Filadelfia
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Comunicati Stampa
Appello del Sindaco Maurizio De Nisi perché gli apparati regionali si adoperino per una soluzione della struttura d’eccellenza casa protetta “Madonnina“ di Filadelfia
“Non si possono privare le persone assistite della casa protetta e di quello che per molti di loro rappresenta, un punto di riferimento importante, che li ha in molti casi salvati dall'abbandono e dall'esclusione sociale.” Con queste parole il Sindaco della città di Filadelfia Maurizio De Nisi rimarca il disagio che sta vivendo la casa protetta “Madonnina” di Filadelfia in questi giorni. Una struttura a carattere residenziale che sta attraversando un momento davvero difficile e per cui le parole non bastano più a rassicurare i dipendenti e le famiglie dei pazienti già in stato di agitazione. La “Madonnina” diretta da Maria Teresa Garo ha tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno come Amministrazione Comunale, ha proseguito il sindaco De Nisi, com’è avvenuto già in passato.
La casa protetta è nata per assicurare trattamenti socio-assistenziali e sanitari di base ad anziani autosufficienti e non, persone fragili affette anche da malattie croniche,disabilità e demenza che richiedono assistenza, cure, in condizioni di sicurezza e qualità del servizio, perché non assistibili nel proprio ambito familiare.
50 pazienti che richiedono assistenza e, soprattutto, particolari cure, che devono essere applicate da personale sanitario specializzato. Personale che, per quanto riguarda la casa protetta di Montesoro, è formato da 30 lavoratori che, pur non ricevendo quanto loro spetta di diritto, per senso del dovere, hanno continuato normalmente per ben due anni, questo loro delicato impegno professionale al servizio degli ospiti della struttura.
“Appelli sono stati fatti ripetutamente nei giorni scorsi da tutte le forze sociali, ai quali rimarchiamo ancora una volta quello dell’Amministrazione Comunale di Filadelfia rivolto al governatore della Calabria Scopelliti e all’Assessore del Welfare Stillitani perché intervengano e agiscano, in nome di quella rivoluzione e di quel cambiamento che tanto auspicano anche nella sanità e nei servizi sociali calabresi.” Ha concluso De Nisi.
S. P.
