Convento dei Minoriti

Il convento dei  minoriti  di più stretta osservanza, fu eretto il 1614. Ne dà notizia  l'Aceti nelle  annotazioni all'opera del Barrio , ma anche  Gio­vanni Fiore da Cropani ed altri concordano sulla data di erezione. Il convento dei Padri Riformati di Figline fu secondo il Russo intitolato a S. Pasquale Baylon.

I minoriti di più stretta osservanza, detti anche  padri riformati furono una emanazione dell'osservan-za  france­scana. Essi intensificarono la devozio-ne della passione di Cristo. Conducevano una vita molto  austera, man­giavano cibi cotti soltanto due volte alla settimana e gli altri giorni si cibavano di pane frutta ed erbe. Dor­mivano sulla nuda terra o su un tavolato, calzavano zoc­coli o sandali , si alzavano di notte per  il  coro. Fieri avversari di ogni manifestazione di mondanità predica­vano la povertà assoluta.

Tra i Riformati di Figline si distinse Francesco Iso­la  della famiglia Isola di Figline che fu eletto Provinciale dell’ordine per due volte il 1729 e  il 1732. Questo  padre è ricordato dall'Aceti come insigne teologo e divulgatore della parola di Dio. Fran­cesco Siderio, fu famosissimo per essere ritenuto dotato di spirito profetico e per santità. Fu compagno del  Beato Umile  da Bisignano. Morì a Figline. La fama  della  sua santità, sparsasi ovunque, fece accorrere ai suoi funera­li un'ingente moltitudine da ogni parte. Bernardino  Aceti fu notissimo per integrità di costumi  e per pietà. Angelo Alessio appartenen­te alla famiglia di S.Francesco di Paola fu notevole per santità di vita. Tommaso Alessio del villaggio di Cellara fu  esimio divul­gatore della parola di Dio. Ludovico da Figline fu provinciale  nel 1614. Nella chiesa del convento dei Padri Riformati fu sepol­to Giuseppe Aceti, filosofo e medico  illustre, uomo  di acuto ingegno,  che pub­blico’ alcune cose su S. Alessio in versi in lingua italiana. Nel convento dei padri  Riformati di Figline nel corso delle  sue peregrinazioni tra le varie strutture francescane della Calabria  dimorò  per qualche tempo Santo Umile da Bisignano. Lo storico Tommaso Aceti nella annotazioni all’opera di Gabriele Barrio “ Le Antichità e i Luoghi della Calabria” scrive : “Fiorì in Bisignano il venerabile servo di Dio Umile, minorita di più stretta osservanza, nel secolo Luca Antonio Pirozzo, nato il 26 agosto 1582 , celeberrimo dall’età più giovane per innocenza di costumi, contemplazione delle cose celesti, penitenza, spirito di profezia e miracoli. Morì in Bisignano il 26 novembre 1637. Fu compagno di frate Francesco Siderio di Figline, dello stesso istituto, uomo di santa vita, come abbiamo già detto.” In un altro luogo della sua opera l’Aceti aveva scritto : “ Fu di Figline Francesco Siderio, francescano di più stretta osservanza, famosissimo per santità e spirito di profezia; fu compagno del venerabile servo di Dio Umile da Bisignano: morì a Figline in grande fama di santità e ingente concorso di popolo”. Luigi Falcone in “ Umile da Bisignano” scrive: “Trovandosi nel nel convento di Figline, piccolo centro nei pressi di Cosenza, il Padre Guardiano vide un giorno nel coro fra' Umile in estasi con un bastone in mano; allora co­mandò ad alcuni religiosi che glielo prendessero. In realtà, in cuor suo il Superiore desiderava espressamente che fra' Umile non lasciasse prendersi quel bastone; difatti i confra­telli, per quanti sforzi facessero, non riuscirono a levarglie­lo dalle mani e solo quando il Padre Guardiano cambiò vo­lontà, fra' Umile lasciò afferrare il bastone a quei religiosi. Benché immerso nella contemplazione dei divini misteri, solo apparentemente estraneo al mondo circostante, si mo­strava in effetti sempre obbediente e fedele esecutore della volontà dei superiori.”

Fra Umile Pirozzi nacque a Bisignano il 26 agosto del 1582 da Giovanni Pirozzi e Ginevra Giardino, ricevendo al fonte battesimale il nome di Lucantonio. All'età di 18 anni decise di seguire la chiamata del Signore, ma solo nove anni dopo potè attuare il suo desiderio. Nel 1609 fu ricevuto all'Ordine dei Frati Minori Riformati. Fece l'anno di postulantato nel convento di Dipignano, quindi il noviziato presso il convento di Mesoraca (KR) ed emise la professione il 4 settembre 1610. Qui ebbe il nome religioso di fra Umile. La sua fama giunse ai Superiori maggiori dell'Ordine e perfino ai Sommi Pontefici Gregorio XV e Urbano VIII, che si avvalsero del suo consiglio. Dal 1623 al 1630 risedette nel convento romano di S. Francesco a Ripa. A causa delle forti e continue penitenze si ammalò gravemente e ottenne di ritornare in Calabria. Morì il 26 novembre del 1637 nel convento del suo paese. I processi canonici iniziarono con notevole ritardo nel 1684. Fu dichiarato beato da Leone XIII il 29 gennaio 1882. Il 25 febbraio del 1988 la Provincia dei Frati minori di Calabria ha richiesto ufficialmente la richiesta di riapertura del processo di canonizzazione del Beato Umile da Bisignano. Il 26 giugno1997, la Commissione medica istituita dalla Congregazione per le cause dei Santi, chiamata ad esprimersi sulla veridicità di un miracolo compiuto dal Beato Umile nel 1885, ha espresso parere sull'avvenuto miraco- lo. Il 19 maggio il Papa Giovanni Paolo II ha proclamato Santo il Beato umile da Bisignano.

 

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