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Il centro storico
A chi arriva a Crucoli consigliamo di visitare il paese a piedi per apprezzare al meglio i suoi vicoli e le sue stradine.
Tra i ricordi lasciati dal lungo passato di Crucoli, si può ammirare un imponente Castello normanno i cui interni, purtroppo sono inaccessibili.
E' tuttavia ancora mponente la sua mole massiccia che si allarga a forma semi-piramidale e si possono notare gli evidenti resti delle quattro torri.
Il castello sovrasta la centralissima piazza Di Bartolo (nella foto).
Da visitare la Chiesa madre dedicata ai S.S. Pietro e Paolo, della quale non esiste documentazione prima del 1600, sita nel centro storico ed accessibile attraverso un suggestivo dedalo di viuzze tutte convergenti ai piedi dell'ampia gradinata dell'ingresso principale della chiesa stessa.
Rilevante la volta dell'altare centrale, che presenta un mosaico di recente fattura, e il crocifisso ligneo, in passato custodito nell'antica chiesa di S. Elia costruita intorno al 1400. Si tratta di un'opera di autore ignoto che, per gli interventi di pulizia e restauro realizzati nel 1998 hanno consentito di identificare l'epoca in cui stato realizzato con il 1700.
Di recente realizzazione (aprile 2000) la pregevole porta principale, realizzata in rovere dalla scultore di Crucoli Antonio Cersosimo, che ha sulle ante le immagini dei santi Pietro e Paolo, ed in alto il simbolo del Giubileo 2000.
Nella navata laterale destra si trova la statua raffigurante la Madonna di "Manipuglia", patrona del Capoluogo che a maggio portata, per un giorno, in processione nel santuario omonimo. Di quest'ultima scultura, che ha oltre cento anni non si conosce la paternitଠma presenta la curiosa particolarità di essere molto somigliante alla statua della Vergine venerata a Terravecchia, paese in provincia di Cosenza poco distante da Crucoli, cosa che lascerebbe supporre uno stesso autore per entrambe le statue.
Palazzo Palopoli, il cui nome dato dalla famiglia che lo ha abitato e posseduto, oggi il Palazzo municipale. Un tempo fu un monastero dei frati appartenenti all'ordine dei predicatori Minimi dei D'Aquino e divenne residenza privata tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento epoca alla quale appartengono gli affreschi, da poco restaurati (1999), posti sul soffitto di alcune sale tra le quali quella consiliare.
Il palazzo ha subito tra il 1996 ed il 1999 dei lavori di ristrutturazione interna che lo hanno riportato all'originario splendore.
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